Alessandra
Novaga
Blow Up (luglio/agosto 2016) di Antonio Ciarletta
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Alessandra Novaga è una musicista interessante per quanto relativamente poco conosciuta. Soprattutto è una delle poche musiciste, in Italia, che sta cercando di elevare la chitarra a strumento creativo.
Nel corso degli anni la Novaga ha collaborato con personaggi del calibro di Elliott Sharp, Gianni Gebbia e Andrea Centazzo, tra gli altri, ed è qui al suo secondo lavoro dopo il già convincente ‘La Chambre Des Jeux Sonores’, dove eseguiva partiture composte per lei da Paula Matthusen, Travis Just, Sandro Mussida, Vittorio Zago e Francesco Gagliardi.
In questo ‘Movimenti Lunari’, sono ancora Mussida e Gagliardi ad offrire alla Novaga un ‘canovaccio’ da interpretare e, chissà, forse da reinventare.
Il lato A del vinile è occupato da In Memoria, brano in cui la chitarrista originaria di Latina, esegue una serie di pattern in maniera ripetitiva. A venirne fuori è una sorta di minimalismo chitarristico che mette sul piatto, evidentemente, una riflessione sul rapporto tra il suono e i momenti di pausa che si danno tra un pattern e l’altro. Momenti di pausa che, per quanto brevi, rendono il silenzio e i riverberi, fonte o deriva di senso. Sono quelle pause in cui il riverbero si fa per un attimo silenzio, a restituire la sensazione di memorie sfumate, ricordi difficili da focalizzare in maniera definita, pezzi di passato sfuggenti, quasi hauntologici potremmo dire.
Meditativa e nebbiosa è Untitled, January, composizione che occupa l’intero lato B del vinile e che si snoda all’insegna di un suono basato sulla potenza evocativa di un drone. ‘Untitled, January speaks of a sound evoked by an image. A photograph. A foggy landscape seen from a train’. Che altro dire a questa ragazza se non che è bravissima? (7/8) Antonio Ciarletta