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MOVIMENTI LUNARI - LP Blume

Format: LP | Catalog n. 004 | Year. (2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alessandra Novaga delivers a stunning new LP album, a compelling investigation of her resonantly spacious guitar playing, which dismantles the instrument’s unique properties through relentlessness. Movimenti Lunari speaks of the relentlessness of natural forces. Something that seems to have no development, but instead advances inexorably. A form developing out of a memory progressively coming into focus; never still, constantly pulsating and vibrating with new elements. Beyond any rational, analytic thought, a sound that belongs to remembrance. Sandro Mussida’s In Memoria questions this relationship between movement and stillness in the form of a piece of music. 

 

 

SENTIRE ASCOLTARE _ di Stefano Pifferi

Due lunghi movimenti veramente lunari sono quelli che Alessandra Novaga affida a questo vinile in fantastica confezione monocromo all-shocking pink per Blume, al solito elegante e ricercata nelle sue minimali edizioni in modalità “pantone”.

Due lunghe suite che la chitarrista milanese d’adozione riprende dall’ottimo lavoro “solo/collaborativo” su Setola Di Maiale La Chambre Des Jeux Sonores, ed esattamente In Memoria di Sandro Mussida e Untitled, January di Francesco Gagliardi, rielaborandole ulteriormente e aggiungendovi, così, strati di significato che stravolgono i risultati e ne offrono chiavi interpretative varie ed disorientanti. Due lunghi percorsi che fanno della eterodossia chitarristica della Novaga il proprio centro propulsivo, privando di ogni connotato “noto” lo strumento per indagarne possibilità fuori dall’ordinario e traendone, così, musiche per altri mondi e dimensioni parallele. Che sia la minimal music di In Memoria – note essiccate di chitarra che si trasfigurano in una sorta di rintocco di campana echeggiante tra irregolari pause e silenzi/vuoti; musica in assenza di gravità, quasi a tratteggiare asincrone passeggiate sul suolo lunare, nell’intento iniziale di indagare la relazione tra movimento e immobilità, suono e silenzio, deriva e attesa – o la gemella, estatica e dronica Untitled, January – sospeso spazio sonoro isolazionista che indaga le “possibilità evocative di una immagine” trasformandosi in una ottundente assenza di ossigeno che è al tempo pulviscolare e visionaria, cullante e alien(at)a – poco cambia. C’è della sacralità nella musica di Alessandra Novaga, quella stessa sacralità atavica che sta alla base del suono primordiale, fuori dal tempo e dai luoghi, ricercato in ogni singola vibrazione di corda e il suo (apparente) corrispettivo “oppositivo”, quel silenzio utilizzato in chiave quasi cageiana ed evocatore di sfumature e chiaroscuri.

Musiche del de-siderare, in senso etimologico, pronte a (ri)creare mondi e offrire visioni eterodosse.

 

BLOW UP _ di Antonio Ciarletta

Alessandra Novaga è una musicista interessante per quanto relativamente poco conosciuta. Soprattutto è una delle poche musiciste, in Italia, che sta cercando di elevare la chitarra a strumento creativo. Nel corso degli anni la Novaga ha collaborato con personaggi del calibro di Elliott Sharp, Gianni Gebbia e Andrea Centazzo, tra gli altri, ed è qui al suo secondo lavoro dopo il già convincente ‘La Chambre Des Jeux Sonores’, dove eseguiva partiture composte per lei da Paula Matthusen, Travis Just, Sandro Mussida, Vittorio Zago e Francesco Gagliardi. In questo ‘Movimenti Lunari’, sono ancora Mussida e Gagliardi ad offrire alla Novaga un ‘canovaccio’ da interpretare e, chissà, forse da reinventare. Il lato A del vinile è occupato da In Memoria, brano in cui la chitarrista originaria di Latina, esegue una serie di pattern in maniera ripetitiva. A venirne fuori è una sorta di minimalismo chitarristico che mette sul piatto, evidentemente, una riflessione sul rapporto tra il suono e i momenti di pausa che si danno tra un pattern e l’altro. Momenti di pausa che, per quanto brevi, rendono il silenzio e i riverberi, fonte o deriva di senso. Sono quelle pause in cui il riverbero si fa per un attimo silenzio, a restituire la sensazione di memorie sfumate, ricordi difficili da focalizzare in maniera definita, pezzi di passato sfuggenti, quasi hauntologici potremmo dire. Meditativa e nebbiosa è Untitled, January, composizione che occupa l’intero lato B del vinile e che si snoda all’insegna di un suono basato sulla potenza evocativa di un drone. ‘Untitled, January speaks of a sound evoked by an image. A photograph. A foggy landscape seen from a train’. Che altro dire a questa ragazza se non che è bravissima? (7/8) Antonio Ciarletta

 

THE NEW NOISE _ di Maurizio Inchignoli

Movimenti Lunari è uno studio sulle chitarre, che permette alla musicista di lavorare con grande concentrazione sulle corde, tuttavia forte è la sensazione che la Novaga si approcci allo strumento quasi fosse un pianoforte (o una tastiera), tanta è la solennità del tocco e la leggiadria dell’esecuzione. Sin dall’incipit sembra di ascoltare una suite sacrale, lenta e ieratica. Va specificato che il disco ospita un brano per lato: il primo (“In Memoria”) è opera di Sandro Mussida (violoncellista ed “elettronica”), quello del lato B (“Untitled, January”) è di Francesco Gagliardi, più impalpabile e di matrice “isolazionista”, suonato coi medesimi strumenti. Il tutto era già stato pubblicato nel primo lavoro a suo nome, La Chambre Des Jeux Sonores, per la sempre attenta Setola Di Maiale. Di “interpretazione” di brani altrui trattasi, insomma, però il marchio di fabbrica della Novaga si sente eccome, almeno questa l’idea che dà l’ascolto anche di altra sua musica. Il risultato finale è a suo modo “magico”, intimo, pura espressione di un viaggio mentale che porta chissà dove… In ultimo spicca, ma non è una considerazione affatto frivola, l’artwork rosa shocking e con poche note scritte, utili il giusto per comprendere un minimo quello che rimane (per scelta) un disco criptico e affascinante. I miei complimenti per l’operazione.

 

ROCKERILLA _ di Mirco Salvadori

'Si rimane abbagliati dal vinile rosso fuoco che gira sul piatto, ci si perde completamente quando il suono inizia a percorrere il tracciato dell'ascolto. Alessandra Novaga riprende il mano due tracce già presenti nel suo precedente lavoro uscito per Setola di Maiale nel 2014 e le rielabora ulteriormente. In Memoria, di Sandro Mussida, e Untitled, January di Francesco Gagliardi. Il suono dello strumento principe che da sempre accompagna Alessandra nel suo andare, viene ulteriormente trasformato, diluito, trasfigurato. Musica che si fa suono, suono che si trasforma in una sorta di mantra dentro al quale il tempo perde la sua forma per cederla alla delizia della lentezza. FASCINO CONTEMPORANEO'

 

MUCCHIO SELVAGGIO _ di Gabriele Pescatore

Affascinante e curato già dalla veste grafica (sia per la copertina che per il vinile la scelta ricade sul rosa), Movimenti Lunari dà conto dell'evoluzione del percorso di Alessandra Novaga, musicista di scuola classica ma attratta con una certa evidenza dal sentire contemporaneo, la cui chitarra continua a esplorare spazio e tempo alla ricerca di movimenti persi tra avanguardie e sperimentazione. I suoni, spesso a metà tra loop ed effetti, raggiungono puntualmente lo scopo che l'autrice si è prefissato - quello di evocare - per il tramite di scelte minimaliste esaltate dalla semplicità di un ritmo che, pur senza alcun supporto vocale, riesulta tutt'altro che astratto: concreto, al contrario, come può soltanto essere un caldo muro di rumore bianco. 8

 

DISTORSIONI _ di Romina Baldoni

“Movimenti Lunari” rivisita con ulteriori allungamenti due delle cinque atipiche partiture affidate all’interpretazione di Alessandra Novagada compositori autorevoli di musica contemporanea. Si tratta quindi di un’estrapolazione nel dettaglio che proviene da un CD intitolato “La Chambre Des Jeux Sonores”, uscito nel 2014 per Setola di Maiale.

Sandro Mussida, violoncellista e compositore propone un pezzo probabilmente pensato per lo strumento e per l’attitudine peculiare della Novaga. In Memoriamapprofondisce la propagazione del suono nello spazio, la vibrazione e le microvariazioni. Francesco Gagliardi con Untitled, January prova ad elaborare le sfumature impercettibili di una visione, le impressioni di un repentino passaggio di pensieri. La scelta di questi due pezzi e la confezione, in cui il colore che rappresenta la sensibilità femminea si accentua e si accende di una liquidità viva e pulsante, sembra voler essere una trasposizione identitaria in cui l’artista, pur partendo da spunti pensati da altri, mette dentro una parte rilevante della sua personalità e del suo sentire.

Le idee eterogenee e le sfaccettature prismatiche ben delineate ne La Chambre Des Jeux Sonores, sono qui riavvicinate in un sentire empatico con il suono e il suo flusso. Il prodigio proviene dal suono assolutamente trascolorato della chitarra elettrica e dal pattern inusuale tracciato dalla fascia sonora che ne emana. La monocromia diventa essenza, concentrazione, stilla emozionale pura. L’esaltazione del suono è estrapolata da un’intelaiatura minimale, dalla brillantezza in cui gli armonici si diffondono e prendono leggerezza attraverso accordi scarni ed essenziali, dalla dilatazione che precipita in silenzi pieni e potenti che si raccordano con l’oltre del percepibile.

Ecco allora che il tocco si carica di gestualità, si imprime delle intenzioni fugaci dell’interprete e ce ne riporta le visioni, l’intensità medianica e comunicativa affidata all’etere. E se Untitled, January è indagine che si disperde nello spazio, nella lontananza e nelle sue incognite, attraverso variazioni di densità, il gioco dei droni che lasciano sfumare riferimenti sensoriali e abissi alieni; In Memoriam esplora i cunicoli dell’interiore, traduce i riverberi e i chiaroscuri dell’anima. Entrambi i viaggi però tentano il raccordo con una vibrazione ancestrale e primordiale ineffabile. Il magnetismo, l’energia del suono puro che trascende la fonte che lo produce o le modalità esecutive per diventare essenza che traduce l’attimo, lo scorrere, la presenza, la consapevolezza, la percezione dell’impercettibile. 

 

Voto: 8/10

 

 

KATHODIK _ di Marco Carcasi

Due brani, In Memoria di Sandro Mussida e Untitled, January, di Francesco Gagliardi, contenuti nel precedente “La Chambre Des Jeux Sonores” del 2014 (su Setola Di Maiale), vengon espansi sino a grattar il soffitto/cristallo che separa terra e cielo.
Ambienti dove la memoria sedimenta, strato su strato, lo scorrer del tempo una convenzione muffita.
Spazi di cui si ricorda un particolare, un odore, il tasso d'umidità, ma null'altro oltre a questo.
Minimalismo microtonale scosso da fremiti leggeri e l'eco di un ripetitivo mantra metallico.
La captazione amplificata di meccaniche interiori, complesse e al contempo fragili come soffio.
Ampli/chitarra elettrica/loop pedal, trapassati e fluttuanti restiamo.
Perdersi le parole nella luce del silenzio, che fantastica cosa.

 

PERCORSI MUSICALI _ di Ettore Garzia

Particolarmente soggetto ad una riflessione del cambiamento posto su due dimensioni è l'input che deriva da Movimenti Lunari della chitarrista Alessandra Novaga: qui pare necessario scoprirne una cosmica e l'altra terrena. Si tratta di due brani reimpostati da La chambre des jeux sonores, che insistono sulla ripetizione organica e sul drone in presenza di un'impianto compositivo non vincolante: In memoria, del compositore Sandro Mussida, lavora su un canovaccio di tocchi sulla chitarra elettrica che risuonano a mò di campana, mentre Untitled di Francesco Gagliardi sollecita il ricordo di un motore roboante o comunque di un mezzo di trasporto in rotta. La Novaga ha scelto la veste del LP per questa pubblicazione con un rosa tendente al fuchsia e per motivazione una maggior esplorazione dei brani non possibile in La chambre des jeux sonores a causa della più corta estensione. I temi delle relazioni organiche provocate da variazioni anche minime dei patterns sonori sono stati affrontati già qualche tempo fa da compositori che ne hanno fatto una ragione della propria arte (nel nostro caso impossibile non richiamare alla mente La Monte Young o Ellen Fullman) e da chitarristi illuminati dalla composizione (Glenn Branca o ancor più Rhys Chatam ne hanno fornito plurime rappresentazioni anche in funzione del numero degli elementi): Untitled si sporge in un territorio che al momento è in sovraffollamento ma lo sforzo della chitarrista è proprio quello di vincere le presunzioni allacciando una simbiosi con i suoni di tipo prolungato, poiché alla fine diverso può essere il potenziale della ripetizione alla distanza. Il pensiero della Novaga va inquadrato poi, anche alla luce dei filosofici approfondimenti dei compositori che si sono dedicati al silenzio, specie per In memoria; c'è da porsi domande in relazione all'utilità emotiva che sfumature del suono possono intraprendere: Cage costringeva l'ascoltatore a valorizzare i suoni udibili nell'ambiente, Nono diede agli spazi silenziosi un valore aggiunto mai pensato prima, Sciarrino ha ingrandito la sua lente negli attimi musicali antecedenti e susseguenti all'estinzione dei suoni o rumori. I Movimenti Lunari della Novaga sollecitano le teorie accennate e pretendono la verifica di queste sfumature del suono/silenzio; un vero problema di valutazione del viaggio intrapreso (in un ascolto che non può essere vissuto bene se non con una cuffia sulle orecchie) si pone invece per il recensore, che nella sua soggettività può non essere consapevole dei traguardi da raggiungere con il minimalismo di Alessandra, ma tuttavia non potrà nulla di fronte alla novità del mezzo utilizzato per produrlo. 

 

 

 

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