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alessandra novaga, elena russo arman, fabio mantegna, teatro elfo puccini, emily dickinson

da Emily Dickinson

regia di Elena Russo Arman

 

musiche di Alessandra Novaga

con Elena Russo Arman e Alessandra Novaga

 

scene e costumi di Elena Russo Arman
luci di Cristian Zucaro
suono Giovanni Isgrò

 

produzione Teatro dell'Elfo

 

 

“…A pochi passi da lei, quella che si rivela una presenza irrinunciabile per la riuscita dello spettacolo: la chitarrista Alessandra Novaga, che con il suo strumento regala melodie, suoni e rumori che in un connubio perfetto si immergono e riaffiorano in quella che senza dubbio è P-O-E-S-I-A. La Arman pronuncia la parola poesia scandendone tutte le lettere, con sguardo trasognante, colta dall'estasi che quest'arte le regala. La musica incalza e acquisisce note rock sulle quali la voce dell'attrice urla ed echeggia in un microfono che amplifica, deforma e moltiplica le sonorità a immagine delle molteplici possibilità espressive.

La chitarra elettrica dai suoni per natura rock, suonata con un archetto sul manico, emette le armonie di un violino, e poi sdraiata su un tavolo e pizzicata, dà vita a rumori. Le grandi abilità artistiche della Novaga si mettono al servizio di quello che non è solo teatro, bensì un viaggio nella vita e nella psiche della poetessa. Il frequente cambio di tonalità e di ritmo nella voce e nella musica, come l'alternarsi di gesti ora lenti, ora frenetici, intercalati più volte da una sequenza di movimenti quasi compulsivi e maniacali, esprimono al meglio le mille sfaccettature della forte personalità di Emily Dickinson, quella Emily Dickinson che i genitori da bambina chiudevano in una stanza perché così stesse tranquilla. Ma lei tutto era fuorché tranquilla.” (Greta Beretta, Artslife)

 

“…Presenza sorella o forse carnefice, la musicista Alessandra Novaga suona – a volte improvvisando – quello che a parole non riesce a essere detto: con furore artigiano fa vibrare la chitarra elettrica, la sfianca con un archetto, la tambura con le dita, sembra Vulcano nella sua fucina.” (Gloria Frigerio, Stratagemmi)

 

“…L'attrice e regista duetta sul palco con la chitarra elettrica di Alessandra Novaga, che intesse intrecci e potenti intagli sonori sui quali le parole di Emily Dickinson danzano ora urlate, ora sussurrate o cantate.” (Laura Zangarini, Corriere.it)

 

“…L'intero spettacolo è attraversato dalle interferenze acustiche della chitarra elettrica di Alessandra Novaga che crea una scatola sonora sintonizzata con l'anima della protagonista mentre tutto intorno l'ambiente prende vita plasmandosi su tagli di luce che, nella loro luminosa astrazione, diventano manifestazione palpabile di quello spazio illimitato che è il suo immaginario creativo.” (Naike Trenti, Teatro.org)

 

 

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